Si sapeva dal 2014, nel rapporto di Atlantia, che il Ponte Morandi stava per crollare
Le inchieste collegate alla tragedia dello scorso 14 agosto registrano due passi avanti. Da un lato la Guardia di finanza ha sequestrato nella sede di Atlantia un documento digitale che indica tra il 2014 e il 2016, un «rischio crollo» per il Morandi, mentre dal 2017 la dicitura diventa «rischio perdita stabilità». Dall’altro, nell’inchiesta bis sui falsi report, ci sono nuovi indagati per gli omessi controlli sul Letimbro, in A10 nel savonese.
La notizia del ritrovamento del documento che parla di rischio crollo ha fatto perdere al titolo in Borsa il 2,2%, fissando il prezzo a 22 euro. La sicurezza sembra il fil rouge del viadotto. Sicurezza che potrebbe essere stata ignorata nonostante il «documento di programmazione del rischio», stilato dall’Ufficio rischio di Autostrade e passato dai vari consigli di amministrazione sia di Aspi che di Atlantia, indicasse un «rischio crollo».