di Giovanni Pivetta
11 Marzo 2016
Papa Francesco ammonisce nell'Enciclica contro il degrado ambientale
Papa Francesco ammonisce nell'Enciclica contro il degrado ambientale

Il pianeta è in prognosi riservata, e non solo per ragioni finanziarie ed economiche. Ben più grave è la convalescenza che discende dalla sconsiderata mercificazione che si continua a fare delle sue risorse e dei suoi spazi, in tutte le regioni del mondo. L’indicatore del budget di risorse a disposizione per quest’anno è già andato in rosso. In altre parole, cominciamo ad accumulare giorno dopo giorno il debito ambientale. Lo stesso comportamento che sta portando il mondo verso il fallimento economico.

Ma, a differenza di quello economico, la questione ambientale sarà ancora più grave e difficilmente riparabile, se non la sapremo governare al più presto con parametri di modernità non più eludibili. Continuare a perseverare in una visione riduzionistica del sapere non ci aiuta a meglio conoscere e affrontare la complessità del mondo.

Le acquisizioni scientifiche del secolo scorso e in specifico dei suoi anni Settanta (gli stessi in cui le tematiche ecologiche si rivelavano per la prima volta al mondo) sembrano essere passate senza che l’umanità ne abbia tratto insegnamento.

Il futuro è nelle nostre mani, ma appartiene alle prossime generazioni. Queste devono essere educate affinché possano portare in salvo il pianeta. Ma come si farà , se Istituzioni come la Scuola, non sono in grado di far apprendere come comportarsi nel mondo? Come fare se continuiamo ad essere egoisti, egocentrici, approfittatori, aggressivi e sfruttatori nei confronti della Terra?

C’è bisogno d’informazione, di altruismo, di darsi una svegliata ma soprattutto di rispetto e di consapevolezza della necessità di un cambiamento da parte di tutti. Così come nell’Umanesimo gli intellettuali s’impegnavano a far riaffiorare una società, ora dobbiamo impegnarci al bene comune, ora dobbiamo occuparci di riscoprire quei valori ecologici a cui, per esempio, gli indiani d’America erano estremamente legati.

Pensare al presente e al futuro basandosi sugli errori del passato, in maniera costruttiva e collettiva, ecco ciò di cui abbiamo bisogno. Semplicemente con l’esperienza e con l’unione di tutti gli interessati ad un mondo migliore si potrà modificare questa deprimente e ormai degenerata cultura consumistica ed egoista, colma di superficialità e di menefreghismo.

“È necessario che tu viva per un’altra persona se vuoi vivere per te stesso” così diceva Seneca, e così dovremo comportarci.

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