di Giovanni Pivetta
7 Maggio 2020
L'inquinamento è l'acceleratore universale del contagio da coronavirus

L’inquinamento atmosferico è il nostro assassino invisibile

L’inquinamento atmosferico nuoce alla salute umana e all’ambiente, è un problema locale, paneuropeo ed emisferico. Il particolato , il biossido di azoto e l’ozono a livello del suolo, sono ora generalmente riconosciuti come i tre inquinanti che incidono in modo più significativo sulla salute umana.
Le esposizioni a lungo termine e di picco a questi inquinanti variano in gravità dell’impatto, dalla compromissione del sistema respiratorio alla morte prematura.

Quali sono le fonti d’inquinamento veleno per la nostra salute

Problemi come il riscaldamento globale, le piogge acide e il buco dell’ozono sono ben noti, ma possono sembrare lontana dalla vita quotidiana nelle nostre città. Una preoccupazione più diretta ai cittadini, esperti sanitari e politici è il legame tra la qualità dell’aria e la salute umana. La maggior parte delle nostre attività economiche sono concentrate in aree urbane dove vive quasi l’80% della popolazione europea. Quali le cause d’inquinamento e quanto incidono?!

Cosa inquina di più?

Per il 64,2% il riscaldamento degli edifici (6 volte di più del traffico veicolare), per il 15,1% gli allevamenti intensivi degli animali, per l’11,1% le industrie e solo per il 9% il settore della mobilità e dei trasporti motorizzati.
(fonte: ISPRA, Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale)

L’inquinamento atmosferico causa 8 milioni di morti ogni anno

L’inquinamento atmosferico – la combinazione di particolato esterno e interno e ozono – è un fattore di rischio per molte delle principali cause di morte tra cui malattie cardiache, ictus, infezioni respiratorie inferiori, cancro ai polmoni, diabete e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).

Complessivamente, l’inquinamento atmosferico provoca la morte di circa 8 milioni di persone nel mondo ogni anno ed è il più grande rischio singolo per la salute ambientale del mondo.
(fonte: OMS, Organizzazione mondiale della sanità)

Anche dal punto di vista economico l’inquinamento atmosferico rappresenta un forte problema: a causa dei problemi di salute che derivano dall’esposizione allo smog aumentano le spese mediche necessarie per contenerne gli effetti, diminuisce l’aspettativa di vita, e si riduce la produttività a causa delle giornate lavorative perse per problemi di salute. Non dimentichiamo, inoltre, che l’inquinamento atmosferico genera conseguenze negative per l’ambiente: danneggia i terreni, le foreste, i laghi e i fiumi e riduce le rese agricole.

Si stima che le perdite di produttività e la degradata qualità della vita causate dall’inquinamento costino all’economia mondiale 5 trilioni di euro all’anno.

Tassi di mortalità per inquinamento atmosferico per età

L’onere dell’inquinamento atmosferico è prevalente per le persone anziane. Nel grafico qui sopra vediamo i tassi di mortalità per inquinamento dell’aria esterna per fascia d’età. Le popolazioni di età pari o superiore a 70 anni hanno chiaramente un rischio molto più elevato di mortalità prematura a causa dell’inquinamento dell’aria esterna. Questo, non deriva da un’esposizione acuta ma da un’esposizione a lungo termine nel corso della loro vita.

L’inquinamento acceleratore del contagio da Coronavirus

È noto che l’esposizione prolungata a elevate concentrazioni di inquinanti, in particolare di polveri sottili, provochi malattie respiratorie e cardiovascolari, che verosimilmente possono aggravare il quadro clinico dei contagiati.

La mortalità da COVID-19 è infatti più elevata nelle persone che presentano co-patologie pregresse; tra queste si possono annoverate le patologie legate all’esposizione cronica a inquinamento atmosferico, come malattie cardiovascolari, ipertensione, disturbi respiratori cronici, cancro. Possiamo quindi parlare di relazione molto probabile tra inquinamento e marcata mortalità dell’infezione COVID-19.

Ebbene, in silenzio e con molto meno clamore, le polveri sottili fanno registrare regolarmente molte più morti: sono 8,8 milioni le persone che muoiono ogni anno per cause riconducibili direttamente all’inquinamento atmosferico (il 7,6% del totale), 790 000 in Europa e 80 000 solo in Italia (Lelieveld et al., 2019).

La nostra penisola detiene quindi un triste doppio primato in Europa, quello del maggior numero di morti per inquinamento e per SARS-COV-2, almeno per il momento.

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