Il diritto è avere un risparmio energetico garantito
L’installazione di valvole termo-statiche e ripartitori è solo uno degli interventi miranti al risparmio energetico dei condomìni, oltre alla riqualificazione della centrale termica, con la sostituzione della caldaia con una più efficiente.
I ripartitori dovrebbero permettere di rilevare il consumo di calore dei locali e le valvole termo-statiche di regolarlo.
La quota individuale “a consumo” dev’essere deliberata dall’assemblea condominiale e può arrivare al 50% delle spese di competenza, la quota restante viene suddivisa in base ai millesimi di proprietà; in via transitoria, e per i primi due anni di funzionamento dei ripartitori, le spese possono essere ancora ripartite in base ai millesimi.
Dev’essere quindi predisposta una nuova tabella millesimale che parametri le spese del riscaldamento allo stato delle unità abitative; in pratica la certificazione energetica di ogni appartamento, e di ogni suo locale, sulla quale tutti i condomini dovranno concordare e poi deliberare.
La nuova tabella dovrà però essere modificata ad ogni variazione: quando, per esempio, un condòmino sostituisce un termosifone o un serramento. È qui la procedura diventa complicata.
Ci sono amministratori di condominio sottovalutano poi il problema dei ripartitori e si limitano a selezionare l’impresa incaricata alla riqualificazione della centrale termica e a far deliberare il criterio di ripartizione delle spese, dando per scontato che tutto funzioni.
In Italia, numerosi condomìni hanno iniziato dall’ultima fase, e cioè hanno installato valvole e ripartitori prima di sostituire la caldaia, utilizzando quindi indebiti benefici fiscali, per evitare le sanzioni, che sono poi state prorogate.
Essenziale è invece il contratto che il condomìnio dovrebbe stipulare con chi installa e gestisce i ripartitori: un argomento spesso ignorato!
Un contratto cioè che regoli i rapporti tra il condominio e l’installatore dei ripartitori. L’installatore infatti resta il responsabile, verso tutti i condòmini, del corretto funzionamento dei ripartitori, della corretta imputazione dei dati geometrici del termosifone; della lettura del dato di consumo di ogni termosifone; della gestione dei dati raccolti e della predisposizione di una tabella riepilogativa dei consumi di ogni appartamento. Il contratto dovrebbe prevedere inoltre la possibilità, per i condòmini, di verificare i dati storici delle letture, le proprie e quelle degli altri, per verificare eventuali incongruenze e modificare, nel caso, le proprie abitudini in un’ottica di risparmio.
Due dovrebbero essere quindi i contratti: uno per la riqualificazione della centrale termica e il servizio riscaldamento e l’altro per la determinazione del consumo di ogni appartamento,che permette la ripartizione delle spese.
Normalmente il gestore del riscaldamento è pagato in base alle indicazioni del contatore di potenza termica, installato nel locale caldaia, e chi legge i termosifoni e stabilisce la ripartizione fra i condòmini viene pagato con una quota fissa per termosifone.
Prima di deliberare sull’argomento informatevi per capire:
• Se i ripartitori sono strumenti legali, e cioè, omologati;
• Come funzionano e cosa misurano;
• Cosa registrano e per quanto tempo vengono conservati i dati;• Come devono essere installati;
• Come si evitano manomissioni o utilizzi impropri;
• Come possono essere verificati, in caso di malfunzionamento;
• Quando e come ci si accorge di eventuali malfunzionamenti o manomissioni.
Sono pochi quelli che si pongono queste domande, eppure notevoli partite economiche verranno ripartite da questi strumenti, oltre a una non indifferente spesa d’installazione, che varia dai 100 ai 150€ a termosifone.
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