di Redazione
29 Marzo 2019
Anche un premio Nobel può raccontare cose sbagliate sul clima

Da tempo ci arrivano inviti a confutare quanto sostenuto sul tema dei cambiamenti climatici dal Senatore Carlo Rubbia il 26 novembre 2014, durante la seduta congiunta delle commissioni 3a (Affari esteri, emigrazione) e 13a (Territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato della Repubblica e III (Affari esteri e comunitari) e VIII (Ambiente, territorio e lavori pubblici) della Camera dei deputati.

Abbiamo fino ad oggi rinviato, sia per il dispiacere che un Senatore a vita e figura importante del mondo scientifico italiano fosse incorso in un tale incidente (Carlo Rubbia ha ricevuto il Nobel per la fisica nel 1984 insieme con Simon van der Meer “for their decisive contributions to the large project, which led to the discovery of the field particles W and Z, communicators of weak interaction”), sia perché di fatto nelle affermazioni di Rubbia non c’era in realtà niente di nuovo, ma solo tesi già più volte confutate su questo blog. E anche perché altri avevano già dato delle risposte.

Avremmo quindi preferito stendere un velo pietoso, ma la registrazione dell’intervento disponibile su youtube, che conta ormai quasi 800.000 visualizzazioni, è stata ancora recentemente più volte riproposta (ad esempio da Libero e dal giornalista Nicola Porro): Rubbia sembra ormai l’ultima sponda per chi nega le responsabilità umane sul clima.

Provvediamo quindi a mostrare la quantità di errori gravi presenti nelle sue affermazioni. Ogni frase o gruppo di frasi della relazione di Rubbia sarà seguita da un breve commento e da una serie di citazioni che mostrano i dati scientifici che le smentiscono…

Continua a leggere l’articolo di Stefano Stefano Caserini e Gianni Comoretto su Climateranti.it

Biografia di Stefano Caserini

Ingegnere ambientale e dottore di ricerca in Ingegneria sanitaria, svolge da anni attività di ricerca nel settore dell’inquinamento dell’aria, degli inventari delle emissioni e della riduzione delle emissioni in atmosfera; si è occupato più recentemente delle strategie di riduzione dei gas climalteranti e della comunicazione del problema dei cambiamenti climatici. Titolare del corso di Mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative. Ha pubblicato nel 2008 il libro “A qualcuno piace caldo” , nel 2009 “Guida alle leggende sul clima che cambia” , nel 2012 “Imparare dalle Catastrofi”, nel 2013 “Aria Pulita” e nel 2016 “Il clima è (già) cambiato. 10 buone notizie sui cambiamenti climatici“. È direttore responsabile e co-direttore scientifico della rivista Ingegneria dell’Ambiente. È autore e interprete di “A qualcuno piace caldo – Incontro spettacolo sul clima che cambia“.

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