di Irene Frau
8 Giugno 2016
Ogni anno 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei nostri oceani

Cosa fareste se vi trovaste in spiaggia sdraiati sotto l’ombrellone con un camion che ogni minuto scarica chili e chili di plastica? In realtà succede già perché ogni anno vengono scaricate in mare più di 8 mila tonnellate di plastica.

Le Nazioni Unite in occasione della Giornata mondiale degli oceani 2016 hanno incentrato il dibattito sull’inquinamento delle acque causato dalla plastica, fattore determinante che ha causato forti impatti sia sugli ecosistemi che sulla fauna marina. Anche le barriere coralline stanno patendo le conseguenze delle contaminazioni dei rifiuti sversati in mare tant’è che è ormai innescato il processo di sbiancamento che coinvolge anche la Grande barriera australiana, dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Di questo passo si rischia lo sbiancamento totale entro il 2050 con conseguenze gravissime per la fauna marina.

I dati sono disarmanti: solo il 5% della plastica viene riciclata correttamente, il 40% è gettata in discarica e un terzo finisce negli ecosistemi sensibili, come gli oceani. I rifiuti si scompongono in pezzi sempre più piccoli fino a diventare microplastiche che vengono scambiate per plancton causando l’avvelenamento degli animali marini.

Perno di questa giornata sono gli oceani come fonte di vita. Le acque ricoprono tre quarti della superficie terrestre garantendo la sopravvivenza a 3 miliardi di persone che generano circa 3 mila miliardi di dollari all’anno in termini di risorse e industrie, il 5% del Pil globale.

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