di Irene Frau
19 Maggio 2016
Le proteste contro il Trattato di Liberazione Commerciale Transatlantico

Lo scorso 12 Maggio è stato reso pubblico un rapporto commissionato e finanziato dalla Commissione Europea alla società di consulenza e ricerche economiche Ecorys con lo scopo di valutare il TTIP (Trattato di Liberazione Commerciale Transatlantico). Si tratta dell’accordo in discussione fra Europa e Stati Uniti per modificare le così dette “barriere non tariffarie” ovvero le regolamentazioni e i parametri differenti tra il vecchio continente e gli USA andando verso l’armonizzazione delle le norme anti-sofisticazione agevolando il mercato di importazione ed esportazione.

Il rapporto Ecorys prende in esame tutte le possibili conseguenze che l’applicazione del TTIP determinerebbe sull’economia, l’occupazione e l’ambiente in Europa. In particolar modo, il capitolo dedicato allo studio del possibile impatto ambientale, mette in luce la quantità di convenzioni e protocolli ratificate dall’Europa ma non dagli USA. Sostanzialmente le regolamentazioni UE che riguardano l’agricoltura, l’allevamento, il trattamento delle acque, l’utilizzo delle rinnovabili e il consumo delle materie prime risultano più severe rispetto a quelle adoperate oltreoceano.

Cosa è stato ratificato dall’Europa e non dagli Stati Uniti

La convenzione di Stoccolma del 2001 sull’eliminazione e la diminuzione dell’uso di alcune sostanze nocive per la salute umana e per l’ambiente come i POP, sostanze chimiche resistenti alla decomposizione che possiedono alcune proprietà tossiche.
Il protocollo di Montreal per la riduzione della produzione e l’uso di quelle sostanze che minacciano lo strato di ozono come i Clorofluorocarburi (CFC).
Il protocollo di Kyoto e la convenzione di Doha per contrastare l’influenza dell’uomo sui cambiamenti climatici.
La convenzione di Basilea sul controllo dei rifiuti pericolosi oltre frontiera.
La convenzione di Rotterdam per la regolamentazione dell’esportazione e dell’importazione dei prodotti chimici e dei pesticidi pericolosi.
Trattato internazionale sulle risorse genetiche vegetali per l’alimentazione e l’agricoltura.
La convenzione di Rio per la salvaguardia della biodiversità che comprende anche il protocollo di Cartagena sulla biosicurezza in campo OGM.

Nonostante lo studio Ecorys evidenzi le differenze tra i due Paesi, le conclusioni minimizzano le conseguenze che il TTIP avrà sull’ambiente e la salute dei cittadini europei. D’altro canto, sono in molti a sostenere che l’armonizzazione normativa tra UE e USA comprometterebbe gli standard di qualità del cibo europei, metterebbe a rischio la biodiversità e penalizzerebbe il mercato delle energie rinnovabili favorendo l’importazione di petrolio raffinato e scagionando la pratica del fracking in Europa.

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