di Redazione
7 Marzo 2016
Liti condominiali: il giorno di ordinaria follia della Signora Giulia

In Condominio alle volte scatta il raptus da “Un giorno di ordinaria follia” o da “Il giustiziere della notte” reazioni all’assurdità di certe ingiustizie dei giorni moderni. Secondo le statistiche del ministero della Giustizia sarebbero oltre un milione le cause civili pendenti in Italia relative alle liti condominiali.

Vicini di casa, ma accaniti nemici in tribunale. Arbitrato e conciliazione per evitare di arrivare in tribunale, oggi è obbligatorio effettuare un tentativo di conciliazione davanti a un esperto abilitato. Secondo Cescond (Centro studi nazionale di diritto condominiale e immobiliare), nel 2014 oltre un quinto delle cause civili in Italia ha riguardato il condominio.

Ma noi vi vorremmo farvi sorridere, o provare a sdrammatizzare, con le vicissitudini della famiglia “The Selbmann” raccontate in uno spiritoso blog dove si elencano di seguito le 7 angherie che negli anni si devono sopportare pazientemente quando si vive in condominio. E i vostri vicini? Sono pazzi maniaci, invidiosi, criminali o dispettosi? N’è che gnente gnente …pure loro….???

La Signora Giulia è una vicina modello. Ha sempre condiviso con i vicini tutta la musica che ascoltava o che suonava, in modo decisamente altruista. Ha sempre reso i vicini partecipi dei suoi giochi di bambina in cortile. Ha sempre parcheggiato esattamente davanti al suo garage, il quale ora è pericolante per via di un’infiltrazione d’acqua delle fogne che l’amministratore si rifiuta di riconoscere. Elenchiamo di seguito le 7 angherie che negli anni ha dovuto pazientemente sopportare da quando vive in condominio a Milano.

ANGHERIA N.1: TI RIGO LA MACCHINA

Si tratta di un’angheria sempreverde, molto diffusa in vari condomini del mondo. Puntualmente hanno sempre rigato tulle le poche macchine che la Signora Giulia ha avuto nella vita. Sai quelle belle strisciate fatte con la chiave? Ecco, quelle! Cofano, fiancata destra, fiancata sinistra. E te passa la paura! Il sospetto è che l’angusto passaggio tra i fanali dell’auto e il garage fosse troppo stretto per le pellicce di visone estinto delle vicine.

ANGHERIA N.2: TI AVVELENO LE PIANTE

Questa è un’angheria più sottile e crudele, una ritorsione vera e propria. Vedete, la Signora Giulia ha il pollice verde, o almeno è convinta di averlo. C’è stato un periodo in cui le graziose piante che i Bannes sempre tenuto rigorosamente vicino alla loro porta di casa, sul ballatoio, morivano prematuramente e repentinamente. Neanche il tempo di un addio. Mamma Giulia era incazzata nera e per non darla vinta all’avvelenatore selvaggio le ricomprava più belle di prima. Alla fine l’avvelenatore s’è stufato.

ANGHERIA N.3: TI RUBO I FESTONI DI NATALE

Pare vada di moda anche in Italia, dove i vicini rubano le luci di Natale ai limitrofi per invidia, perché non vogliono che qualche decorazione superi in bellezza le loro. Nel caso della Signora Giulia, un gesto dettato da pura stronzaggine. Su una delle piante del ballatoio, quella alta e forte, durante le feste di Natale mamma Giulia metteva un festone di quelli che andavano sull’albero. Sceglieva uno dei più belli e nuovi. Smise di metterci quelli più belli e nuovi dopo che li incularono uno ad uno. Ora ce ne sta sempre uno spennacchiato, e nessuno lo incula più. Probabilmente il ladro se ne sta chiuso in bagno a rimuginare…

ANGHERIA N.4: TI ALLAGO CASA

Difficile da mettere in atto ma terribile e devastante, questa angheria è una delle più temibili e costose da riparare. La Signora Giulia si sveglia una mattina e scopre che la casa è allagata. Ma non è colpa sua. È colpa del vicino del piano di sopra, la cui casa allagata inizia a riversare nella loro un po’ del suo allagamento, gettando tutti nel panico più profondo. Forse gli allagatori volevano riversare la loro rabbia sul suo bene più prezioso: la casa.

ANGHERIA N.5: TI MOLESTO

Iniziamo ad andare sul penale spinto. La Signora Giulia, anziana donna di origini tedesche, un bel giorno iniziò a trovare nella cassetta della posta del materiale compromettente. In particolare copertine di VHS o DVD a sfondo pornografico. Qualcuno direbbe che era comunque materiale artistico. Forse qualche vicino voleva mandare messaggi di passione e amore, non avendo coraggio di dichiararlo a voce.

ANGHERIA N.6: TI RENDO PARTECIPE DEI MIEI PORNO PREFERITI

Un bel giorno la Signora Giulia, dopo aver parcheggiato la povera macchina rigata, iniziò a sentire strani rumori e sospiri di passione violenta provenire da uno dei garage del condominio. Il fatto iniziò a ripetersi in modo pericolosamente frequente e Giulia iniziò a capire che aveva evidentemente a che fare con un vicino con qualche problemino. La cosa, diciamolo, faceva piuttosto ridere. Per alcune settimane ci furono gli imbianchini a rifare le pareti interne al palazzo. Il fatto divenne fonte di fragorose risate e prese in giro. Quando il suddetto vicino iniziò a perpetrare la famigerata….

…..ANGHERIA N.7: TI MOLESTO PESANTEMENTE

Eccoci infine all’angheria finale. Da qualche mese lo stesso vicino della Signora Giulia, con qualche problemino di cui sopra, ha preso l’abitudine di pronunciare oscenità all’apparire di un individuo di sesso femminile. Uno dovrebbe dirsi incazzato, ma la verità è che la cosa è diventata barzelletta che Giulia racconta a tutti. Il vicino usa infatti una terminologia …anni 20. Ha evidentemente una predilezione per i porno d’epoca, nei quali le femmine d’altri tempi non badavano al centro estetico e tenevano selvaggia la loro patonza. Da cosa si intuisce tale predilezione? Beh, la si intuisce perché l’oscenità maxima che il vicino rivolge donne dal suo nascondiglio riguarda la presunta rigogliosità della loro patasfrolla. Ci provò una volta con la Signora Giulia, e fu una volta sola. Gli è stata sufficiente. Giulia lo minacciò di morte e distruzione e lui smise. Per alcuni mesi visse nel timore di incontrarla, tanto che cambiava strada quando la incrociava. Ora non osa quasi salutarla. Una delle domande che rivolge più spesso alle donne quando parcheggiano in garage (domanda che rivolse anche a Giulia quell’unica volta), sempre dal suo nascondiglio, è volta a soddisfare la sua grande curiosità, del tutto scientifica, di sapere se le suddette donne sono solite concedersi alla pratica tanto cara alla signorina Lewinsky.

Il vicino sessuomane ddella Signora Giulia è ormai entrato nell’idioletto della mia stessa famiglia e di alcuni nostri amici, tanto che ogni volta che qualcuno di noi rompe le palle all’altro o è particolarmente petulante o ripetitivo, siamo soliti chiedergli/le, con tono puramente informativo e il più possibile vago: maaaaa, senti maaaaaaa…. che per caso… n’è che gnente gnente…..

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